giovedì 25 febbraio 2010

pluricodicità e plurimateriacità del teatro

vale la pena di riportare una lunga citazione da Roland Barthes (1964):
“Che cos’è il teatro? Una specie di macchina cibernetica. In riposo, questa macchina è nascosta dietro un sipario.
Ma appena è alla scoperto, si mette a inviare al vostro indirizzo alcuni messaggi, che hanno questo di particolare: sono simultanei e tuttavia di ritmo differente.
In un dato momento dello spettacolo voi ricevete contemporaneamente sei o sette informazioni (che provengono dalla scenografia, dai costumi, dalle luci, dalla disposizione degli attori, dai loro gesti, dalla loro mimica, dalle loro parole), ma alcune di queste informazioni durano (la scenografia, ad esempio), mentre altre cambiano (le parole, i gesti); abbiamo quindi a che fare con una vera e propria polifonia informazionale.”